Se si è propensi all’idea di vivere esperienze all’estero, si sente inevitabilmente parlare dell’EVS (European Voluntary Service o SVE, Servizio Volontariato Europeo) e della possibilità che esso offre di rendersi utili attraverso la realizzazione di determinati progetti nei paesi esteri facenti parte dell’Unione Europea.
Ma cos’è davvero il Servizio di Volontariato Europeo?
L’EVS è un’iniziativa promossa e finanziata dall’Unione Europea, all’interno dell’ambito del programma Erasmus+, con l’obiettivo di incentivare la mobilità internazionale dei giovani e di favorire la collaborazione e l’arricchimento culturale (e non solo) dei vari paesi membri, attraverso lo sviluppo di progetti che coinvolgano determinati enti/aziende/organizzazioni attive in campo internazionale.
Nello specifico, come illustrato sullo stesso European Youth Portal, l’EVS è diretto a coinvolgere giovani tra i 17 e i 30 anni che intendano trascorrere dalle 2 settimane ai 12 mesi all’estero, prestando un servizio di volontariato attivo. Un progetto EVS implica un partenariato, ossia una collaborazione, tra due o più organizzazioni promotrici, le quali sono direttamente coinvolte nel “reclutare” i volontari. Coloro che sono stati ammessi prendono parte all’EVS grazie ad una “Sending Organization”, un’organizzazione presente sul territorio nel quale vivono i volontari, la quale si occupa della loro partenza, e ad una “Receiving Organization”, un’organizzazione ospitante, presente nel paese d’arrivo, che si occupa di riceverli e ospitarli durante la loro permanenza. Gli unici costi a cui deve provvedere il volontario corrispondono ad una piccola parte delle spese per il viaggio. A parte questo, il volontario potrà godere di vitto e alloggio gratuiti, assicurazione e “pocket money”, ovvero lo stipendio del volontario.
I volontari possono prendere parte a progetti la cui durata può variare, come già detto, dalle 2 settimane ai 12 mesi e che riguardano vari ambiti, tra cui cultura, sport, infanzia, eredità culturale, arte, benessere degli animali, ambiente e cooperazione per lo sviluppo. Al termine dell’esperienza, il volontario riceverà un certificato che attesti la sua partecipazione al progetto e ne descriva le caratteristiche: il cosiddetto Youthpass.
Come fare domanda?
Ci sono due opzioni: contattare un’organizzazione che stia reclutando volontari per un “granted project”, ovvero un progetto già strutturato, in attesa di essere messo in atto, oppure, contattare un’organizzazione con la quale discutere di un possibile progetto da avviare.
Per avere un’idea dei paesi da poter scegliere per la loro esperienza, i volontari possono consultare la lista presente nella Programme Guide, oppure possono direttamente dare un’occhiata alle organizzazioni da contattare nel Database of accredited organizations, costantemente aggiornato. Se, inoltre, si desidera più semplicemente visionare le opportunità offerte dall’EVS, è possibile consultare la lista presente nel Database of volunteering opportunities, il quale risulta essere relativamente nuovo, ma sottoposto a continui e regolari aggiornamenti.
Può risultare molto interessante leggere e riflettere sul perché intraprendere un’esperienza come quella del Servizio di Volontariato Europeo, grazie agli spunti offerti dalla sezione “Why EVS?”, presente proprio sul portale.
Per una diretta consultazione di tutte le informazioni messe a disposizione dalla Commissione Europea circa questo progetto, rimandiamo, comunque, al sito del portale in questione:
Per il resto …lasciatevi coinvolgere!