Il Regno Unito non è solo Londra, come molti inesperti viaggiatori credono, ma molto di più: noi partecipanti dello Youth Exchange “Stand Against Xenophobia” lo abbiamo vissuto, scoperto e approfondito durante la settimana del progetto.
Luogo di incontro: Blackpool, (“scusate l’ignoranza ma…dov’è?” cit.), affacciata sul mar d’Irlanda con tutta la sua luminosità e attrazioni che la rendono una città-luna park allo stesso tempo insolita e turistica.
Il tema trattato nello scambio, la Xenofobia, non poteva trovare miglior terreno dove approdare le sue radici: Blackpool è una delle città dove la maggioranza dei cittadini ha votato per la Brexit a causa della grande presenza di immigrati.
Noi partecipanti provenienti da Italia, Slovenia, Bulgaria, Spagna, Regno Unito e Grecia abbiamo sperimentato sulla nostra pelle la diffidenza della gente del posto, poco disposta ad avere anche solo un contatto visivo con noi, docili gruppetti interculturali in cerca di interviste sul senso e significato della xenofobia!
Farsi spazio tra la folla non è stato facile ma ci ha dato un ottimo spunto di riflessione sulla questione della “paura dello straniero” che abbiamo vissuto e raccontato su un doppio livello: quello personale e nazionale.
L’intero progetto si è basato sulle conoscenze ed esperienze di un favoloso gruppo di 34 ragazzi guidati da due meravigliosi trainer, Mo e Irena, e il resto degli organizzatori e organizzazioni partner. Un’esperienza che ha donato sorrisi, certezze, riflessioni e per alcuni persino amori(!)…