Tutto è cominciato per caso. Ho conosciuto Beyond Borders in un gruppo Facebook dove qualcuno aveva postato il link per un progetto in Svezia. Subito ho inviato la candidatura, ma la settimana a Malmö non era nel mio destino; e così, mentre ero in vacanza in un posto sperduto in Salento, mi arriva una mail dove mi viene segnalato questo progetto qui, Game Director Workshop.
Wow. Un po’ per gioco, invio anche questa volta l’application form, e stavolta la risposta affermativa arriva per davvero.
Sono partita tra l’invidia generale e l’ammirazione da parte dei miei amici. L’idea era quella di passare una settimana facendo esattamente quello che facciamo ogni sera, ma in grande stile: inventare un mondo fantastico, costruire dei personaggi che pian piano prendono vita e diventano una parte di te, condividere le tue creazioni con i tuoi compagni di sogno e di avventura, tra figure mostruose, intrighi e un pizzico di magia. Bello, vero? Aggiungeteci anche una formazione classica che vede finalmente compiersi il tanto desiderato viaggio in terra greca, a Creta per di più, e non si può ottenere di meglio come incipit per una bella avventura, o no?
E fu così che si partì. Il viaggio non è stato dei migliori: notte a Fiumicino e poi corsa in pullman di due ore e passa in giro in quel di Creta, in un posto che dovrebbe essere straniero ma ti sembra così simile a casa. Lo ammetto, un po’ di delusione c’è stata: dopo aver oltrepassato i Pirenei e vagato per le foreste di Svezia, quella distesa di ulivi, stradine e muretti a secco non rendeva quell’idea di trovarsi lontani dal proprio luogo di nascita che tanto elettrizza quando si viaggia. In ogni caso, il sonno era troppo per poter ammirare il panorama, con buona pace degli ulivi. Finalmente si arriva, si comincia a prendere possesso dei propri spazi, e più il tempo passa più la hall si riempie di svariate persone, più o meno giovani, più o meno stanche per il viaggio. Sono i partecipanti del workshop, che sarebbe cominciato quella sera stessa, alle 9, con una presentazione generale.
Dopo una notte passata finalmente in un letto e una colazione abbondante, si comincia a lavorare. Il workshop è duro: le attività sono tante e riguardano la creazione di personaggi giocanti e personaggi secondari, la creazione di un’ambientazione, il condurre una giocata (rimango sul vago per evitare spoiler ai possibili futuri partecipanti)… insomma, tutto quello che serve per diventare un ottimo master e saper dare vita alle proprie idee nella maniera più strutturata e bilanciata possibile. Una cosa però la posso dire, senza rovinare la sorpresa ai prossimi “avventurieri”: l’ambientazione è fighissima 😉
Ho partecipato più volte a scambi e progetti, sia in Italia che all’estero, ma questa è la prima volta che mi è capitato di sentirmi veramente parte di qualcosa di grande. Per una volta, eravamo veramente tutti uniti dalle stesse passioni, nonostante le differenze di culture, di ruolo sociale e di età. Andare all’avventura, non sapendo cosa ti succederà, e trovare dei compagni così diversi ma così simili a te è un’esperienza unica. E’ liberatorio e confortante poter parlare di RPGs, LARP e giochi da tavolo con persone che hai conosciuto cinque minuti fa senza essere considerato un marziano. Penso che sia questa la cosa più bella che mi porto dietro, l’aver costruito una rete ed esserne parte.
Probabilmente tornerò per la seconda parte del progetto, quella dove noi faremo i master e voi giocherete. Mi auguro di riabbracciare tutti quanti e di vedervi al mio tavolo di gioco, non ve ne pentirete!