Elazig, Turchia: Una sorprendente avventura
Come giá menzionato dal titolo la miglior parola per descrivere questo viaggio é sorprendente. Si perché come tutti noi sappiamo ogni viaggio è un’avventura che ci porta a crescere, ma quello che rende i viaggi unici è scoprire qualcosa, sorprenderci.
Qualche mese prima del Training Course ero alla ricerca di un’opportunità che mi permettesse di visitare la Turchia.
Ero molto interessato a quel paese, anche se la maggior parte delle persone mi diceva: “Sei matto!”, “Perché proprio la Turchia? Non sai che lí ci sono attentati tutti i giorni?”. In effetti quelle persone avrebbero potuto avere ragione, ma come facevano ad esserne cosí sicure se non avevano mai visitato quel paese?
Ero molto interessato a quel paese, anche se la maggior parte delle persone mi diceva: “Sei matto!”, “Perché proprio la Turchia? Non sai che lí ci sono attentati tutti i giorni?”. In effetti quelle persone avrebbero potuto avere ragione, ma come facevano ad esserne cosí sicure se non avevano mai visitato quel paese?
Una volta essere stato messo al corrente da un amico su questo progetto intitolato: “Diversity in Europe: Richness or?” non ho perso tempo, presentando la mia candidatura a Beyond Borders.
Quale migliore opportunitá di capire la vera realtá di un paese visitandolo con la sicurezza di essere circondato da altre persone europee e allo stesso tempo da altre persone turche…. e cosí é stato: durante una settimana abbiamo discusso sulle tematiche della diversitá europea, sulle minoranze e sui rapporti che i nostri paesi hanno tra loro, tutte queste attivitá sono state accompagnate da momenti liberi nei quali approfittavamo per visitare la cittá e provare esperienze tipiche del posto (visitare il bazar, farsi fare un massaggio nell’hammam, bere del tè… ).
Alla fine della settimana oltre ad avere un quadro piú chiaro della situazione europea, avevo arricchito i mio bagaglio culturale confrontandomi e istaurando amicizie con i partecipanti degli altri paesi.
Fino ad allora avevo partecipato solo a Youth Exchange, questo era il mio primo Training Course ed ero un pó preoccupato per il mio livello di inglese che temevo avrebbe potuto intralciare il mio livello di sociabilitá. Fin dal primo giorno mi sono reso conto che questo non sarebbe stato un problema, grazie alla disponibilitá degli organizzatori turchi, di Elena (l’altra partecipante italiana) e in generale di tutti gli altri partecipanti.
Grazie a questo progetto mi sono reso conto che per capire una cosa approfonditamente bisogna viverla, e che l’opportunitá che l’Unione Europea ci fornisce con questi progetti é veramente unica, in quanto capace di donare un senso di collettivitá maggiore ai cittadini europei.
Come spiegato dai trainers turchi la “non-formal education” é un processo molto importante che ci aiuta a capire meglio la realtá in cui viviamo, ed é per questo che vorrei ringraziare di cuore tutte le persone che ho conosciuto in questa settimana che alla loro maniera mi hanno insegnato qualcosa.
Concludendo, penso che tutti nella vita dovrebbero provare un’esperienza come questa capace di farci sentire piú comprensivi, anche con tematiche che non sempre riusciamo a capire.