Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare. Ma non importava, il team italiano era entusiasta di abbandonare la “calda” Italia per raggiungere la frescura del Belgio. Dopo due voli e interminabili ore di treno, siamo arrivati alla stazione di Couvin, dove abbiamo incontrato altri ragazzi di Cipro, Portogallo e Romania. Da qui abbiamo preso un bus diretto per un casale immerso nel verde e circondato dalle mucche, nella frazione di Forge Philippe. Era un luogo magico, separato dalla società ma che ci ha dato la possibilità di creare legami ancora più forti tra di noi. Per Alessia, Rino, Micaela e Graziana era la prima volta che partecipavamo a uno Youth Exchange, mentre per Giuseppe e Filippo era la seconda esperienza. Non eravamo mai stati in Belgio ma questo Paese ci ha davvero lasciato splendidi ricordi che porteremo per sempre nel nostro cuore.
Il tema che abbiamo trattato è davvero importante perché strettamente legato all’attualità: l’ambiente, come salvaguardare, quali sono i problemi a esso legato e cosa noi, nel nostro piccolo, possiamo fare quotidianamente per ridare speranza al genere umano.
Abbiamo avuto la possibilità di imparare tanto divertendoci, in un clima multiculturale dove ogni partecipante poteva donare la propria visione e spiegare la situazione della propria nazione, attraverso workshop, giochi e serate interculturali. Non ci importava se eravamo senza Wi-Fi, in mezzo al nulla, eravamo con ragazzi della nostra età, pieni di voglia di scoprire, divertirsi e sempre col sorriso sul volto. Insieme ci siamo sentiti utili, abbiamo creato dai rifiuti dei giochi per i bambini degli asili locali, abbiamo costruito delle poltroncine, dei tavolini e un divano ridando vita a vecchi copertoni e corde, abbiamo riflettuto sull’importanza di mantenere un equilibrio nell’ecosistema, al fine di mantenere in vita il nostro Pianeta. Inoltre, ogni sera abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con gli usi e i costumi degli altri paesi, guardando simpatici video, giocando e assaporando i cibi locali che ogni Paese ha accuratamente preparato. A casa, ognuno di noi si è portato un bagaglio ricco di racconti e informazioni da poter condividere con chi non era presente, nuove conoscenze per iniziare a riusare e riciclare tutti quei vecchi oggetti che creano semplicemente montagne di spazzature nelle nostre terre e il legame speciale con nuovi amici sparsi per l’Europa.