Decisi di candidarmi a questo progetto un po’ per caso, un po’ per noia della routine quotidiana, senza sapere che di lì a poco avrei vissuto una delle esperienze più belle della mia vita. Eccetto per me e Giada legate da un’amicizia di lunga data, ho avuto il piacere di conoscere Filippo, Alessandro e il mitico Saverio per la prima volta proprio grazie al progetto UNboxed e non potevo desiderare compagni di viaggio migliori. Dopo un meraviglioso giorno trascorso nella capitale slovacca, ci siamo diretti verso la vecchia stazione dei pullman di Bratislava per raggiungere insieme agli altri partecipanti Tesáre: un piccolo villaggio di montagna immerso nel verde lussureggiante della foresta. Ci siamo ritrovati come si sul dire “in mezzo al niente”, la copertura della rete non era delle migliori, il paese più vicino si trovava ad una mezz’ora abbondante di cammino, eppure non avevamo bisogno di altro per sentirci davvero felici in quel frangente di vita ormai incastonato nei nostri cuori. La residenza presso la quale abbiamo alloggiato disponeva di altalene, amache e di un ampio campo di pallavolo, pallacanestro, tennis e persino di un campo di beach volley circondati da casette in legno stile bungalow. Il verde le faceva da padrona, il ristorante e la sala presso la quale abbiamo svolto le varie attività erano collegati all’edificio delle camere per mezzo di sentieri fatti di ciottoli in cui si potevano ammirare tutte le sfumature del grigio. Siamo partiti senza aspettative e ci siamo ritrovati inaspettatamente in un Eden senza tempo.
Eravamo tutti e cinque abbastanza confusi circa il tema del progetto, ma le idee hanno iniziato a prender forma quando già a partire dal primo giorno di attività i nostri facilitatori Alex e Martin ci hanno preso per mano per intraprendere insieme il viaggio più bello di sempre: quello all’interno di noi stessi. Ebbene sì, UNboxed si è rivelato esser un progetto mirato alla scoperta delle nostre interiorità, delle nostre capacità intellettive e delle nostre paure più recondite. UNboxed è stato l’occasione di capire che, molto spesso, la felicità si trova ad un passo dalle nostre paure e che la prima fonte di infelicità è proprio quella gabbia dorata chiamata comfort zone. Non sono mancati momenti di meditazione individuale e collettiva, attività creative di team building, “energizer” divertenti, partite di pallavolo e di tennis e tantissimi momenti di riflessione. Una delle attività più insolite svolta nell’arco di questi fantastici sette giorni è stata il doversi guardare negli occhi in silenzio per due minuti, cercando di non ridere. Eravamo disposti in coppie e il nostro partner era proprio la persona con la quale fino a quel momento avevamo legato meno. Inaspettatamente i due minuti sono volati e al termine dell’esercizio abbiamo abbracciato il nostro/la nostra partner con la sensazione di conoscerlo/a da sempre, perché attraverso i suoi occhi siamo riusciti a scorgere aspetti intimi della sua personalità. In due minuti siamo riusciti a stabilire una connessione mai provata prima e che si è intensificata con il passare dei giorni. Altro momento saliente di questo progetto è stato quello relativo all’attività di Public speaking, durante la quale ogni partecipante aveva a disposizione cinque minuti per elaborare un discorso del quale avrebbe parlato su un vero e proprio palcoscenico davanti a tutti per un minuto e mezzo di orologio. Indipendentemente dalla nazionalità e dalla personalità di ognuno/a, un po’ tutti ci siamo fatti cogliere da un’iniziale timidezza e timore di non esser accettati dal nostro “pubblico”, magari per un errore grammaticale o semplicemente per non ritenerci abbastanza all’altezza di un’attività di tale portata. Risultato?! Grazie a quest’attività abbiamo vinto un buon 70% delle nostre paure, capendo che spesso il fondamento alla base delle stesse è soltanto uno scherzo della nostra mente e che ognuno di noi è in grado, con tempi e modalità diverse, di poter conseguire almeno tutto quello che desidera.
Quello che UNboxed ha lasciato dentro di noi è un profondo desiderio di premere il tasto rewind nella playlist della nostra vita e ritornare indietro nel tempo per rivivere ancora quella settimana favolosa in compagnia di persone splendide provenienti da vari paesi europei. Ricchi di sorrisi, momenti di spensieratezza e della positività di cui avevamo bisogno di caricarci, non vediamo l’ora di poter partecipare al prossimo progetto interculturale ricordandoci di pensare sempre fuori dagli schemi e di essere UNBOXED…