Il progetto EU Youth Zone, è un progetto di lunga durata che ha coinvolto 7 nazioni partecipanti: Italia, Serbia, Grecia, Bosni ed Erzegovina, Albania, Lituania e Nord Macedonia.
Le attività che si sono svolte nell’ambito di questo progetto ruotavano attorno al tema dell’Euroscetticismo. L’obiettivo perseguito era quello di incentivare il dialogo, lo studio e la comprensione dell’Unione Europea, i suoi valori, le sue istituzioni e le culture dei paesi membri. Dal 7 all’11 giugno a Niš, in Serbia, assieme alla Final Conference del progetto stesso, si è tenuto l’ultimo evento legato al progetto: una gara internazionale di Karl Popper Debate, di cui si sono svolti quarti di finale, semifinale e finale. È stato un progetto parecchio diverso da quelli a cui avevamo già partecipato: una gara di dibattito è stato qualcosa di completamente nuovo per tutte noi.
Dobbiamo ammettere che dover rappresentare opinioni e punti di vista che non sempre condividevamo non è stato facile, ma si è rivelato molto utile per imparare ad essere più diplomatiche e per metterci in gioco ancora una volta.
Attraverso le regole precise del Karl Popper Debate si impara ad aspettare un tempo preciso prima di replicare, a fornire delle informazioni verificate e non false. Lo scopo non è quello di avere ragione, ma di fornire il proprio punto di vista in maniera onesta e rispettosa andando a collegarsi ai punti toccati dall’altra squadra, senza ledere l’integrità dell’avversario né le informazioni fornite, ma ampliando il punto di vista esposto. Poiché ci siamo dovute occupare del sostenimento del tema legato alla libertà di circolazione e all’appartenenza di essa quale diritto umano, il che contrastava con il nostro pensiero, siamo uscite dalla nostra “comfort zone” di pensiero, ampliando con una ricerca le informazioni a nostra disposizione cercando di focalizzarsi sui punti più critici del tema, cercando di indossare dei panni diversi da quelli a cui eravamo abituate comunemente, ma senza perdere la nostra autenticità di
fondo, riuscendo a stabilire una buona comunicazione e a portare avanti una presentazione ed un dibattito apprezzati dalla giuria ugualmente.
Siamo inoltre rimaste molto colpite dalla bravura nel dibattere di giovani ragazzi dalle menti brillanti provenienti da Lituania, Bosnia Erzegovina, Serbia, Albania e Grecia, la maggior parte dei quali frequentavano ancora le scuole superiori. In questi paesi le gare di dibattito nelle scuole sono molto comuni e ciò dove spesso vengono organizzate gare di dibattito e ciò ci ha fatto riflettere sul fatto che avremmo bisogno di molte più attività formative di questo tipo anche in Italia.