Prima di partecipare al progetto Back to Roots quasi non sapevo dove fosse situata l’isola di Cipro. Sicuramente non era una meta tra quelle scritte sulla mia lista dei paesi da visitare.
Sono partita con poche aspettative, non solo riguardo il luogo ma anche l’esperienza in generale: non avevo mai partecipato prima a progetti simili, anche essendo stata in Erasmus due volte durante gli studi universitari.
Forse proprio perché non avevo aspettative il viaggio si è rivelato illuminante; oppure è stato merito delle persone fantastiche che ho incontrato e che insieme a me hanno partecipato alle attività, o forse ancora il merito è del paesaggio, che ha rappresentato molto per la riuscita del progetto.
Condividere lo spazio, le risate e i momenti tristi, il lavoro, la fatica con gli altri mi ha permesso di entrare in empatia con persone che fino a qualche giorno prima consideravo sconosciuti.
Le tematiche ambientali, focus del progetto, sono state affrontate sia attraverso workshop più o meno creativi, sia attraverso momenti di condivisione e riflessione che mi hanno permesso di esprimere le mie opinioni ed esperienze, nonché di far tesoro di quelle altrui.
In queste due settimane mi sono messa in gioco e ho capito che è possibile apprendere, conoscere e comunicare in maniere diverse e nuove (almeno per me), attraverso attività che in un primo momento reputavo infantili ma che poi si sono rivelate divertenti; proprio su queste esperienze comuni si è fondata la complicità con gli altri partecipanti, che ora chiamo amici.
Le giornate di lavoro presso le famiglie locali sono state un plus e hanno rappresentato un’esperienza indimenticabile. Nonostante la barriera linguistica, che spesso ha rappresentato se non un problema almeno un piccolo ostacolo, ho imparato molto dalle persone del luogo; condividendo con noi saperi e pratiche, cibo e risate, gli abitanti di Pedoulas sono stati parte fondamentale delle nostre giornate e del nostro soggiorno. (Claudia)
Aria pura,
clima mediterraneo,
l’ospitalità della gente del posto:
tre ingredienti indispensabili per godere al meglio i dodici giorni trascorsi nella terra europea più orientale di tutte: Cipro.
Una terra che porta i segni di vecchi conflitti, una frattura prettamente ideologica che spacca a metà un’isola che se vista dall’alto sembra felice e coesa.
A Pedoulas, lontano dalla capitale ed in cima ai monti che sovrastano ogni cosa, non si avverte nulla di tutto questo.
L’unica frattura percepibile è quella tra uomo e ambiente: un continuo braccio di ferro tra le dannose comodità dell’uomo e il rispetto della natura generatrice di vita, uomo compreso.
È questo il tema preponderante di questa esperienza che ha coinvolto diversi ragazzi di nazionalità differenti perché l’ eco-sostenibilità è un impegno che investe tutti noi senza alcuna distinzione di sorta. (Cataldo)