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Il racconto di Carmen e Francesco | ERASMUS+ YOUTH EXCHANGE A NEVSEHIR, TURCHIA – 24-31/03/18

    Dove cominciare?! Quando sono partita ero gasatissima all’idea di entrare a far parte anche se per poco della Turchia, un po’ meno per mia madre, la quale temeva che potesse succedere il peggio (che non si è assolutamente verificato). Ebbene sì, quando ero piccola sognavo di conoscere culture molto differenti dalla mia, tutto ciò che aveva a che fare con vestiti tipici del posto, monete e la geografia del posto.
    Dopo questa intro, comincerei a parlarvi di questo posto meraviglioso che è la Turchia, uno stato per metà appartenente all’Asia e per metà al Mediterraneo.
    Quando siamo atterrati, io e Francesco (per gli amici Tiano :’D) siamo rimasti esterrefatti dall’immensità dell’aereoporto di Istanbul, poco dopo abbiamo conosciuto Stefania, che si è subito rivelata un’ottima guida turistica! Il primo giorno abbiamo fatto una gita a Göreme con altre partecipanti spagnole del progetto, che come me, Stefania e Francesco sono arrivate un giorno prima dell’apertura al progetto.
    Durante questa esperienza ho saputo apprezzare la diversità del cibo e della lingua. Non so descrivere l’emozioni che ho provato, il legame che si è venuto a creare con gli altri partecipanti.
    Grazie a questa esperienza ho instaurato preziose amicizie, che custodisco gelosamente nel mio cuore. L’oggetto di studio di questo progetto è stato la disoccupazione dei giovani in questi ultimi anni. Quad in pista, zaini in spalla e tutti pronti per partire… 30 minuti di vero edonismo a bordo del quad, la mia prima  vera esperienza di guida, che si è rivelata essere un successo. La vista del paesaggio carsico mi ha lasciata senza fiato, per non descrivere poi il panorama visto dall’alto al tramonto…
    Tra un tè e l’altro ho imparato tante parole polacche, turche e lettoni. Ho mangiato tanto, soprattutto durante la serata interculturale nella quale ho assaggiato cibi tipici di ogni nazionalità.
    Non perdendomi in parole raccomando ai ragazzi  di viaggiare, perché solo così possono apprezzare la diversità e fare tesoro di queste terre, che infondo infondo ci appartengono.
    Siamo figli di un’unica madre Terra che ci regala queste grandi bellezze. L’unica cosa che non mi annoierà mai è il viaggio, perché attraverso quest’ultimo rinasciamo mille volte e vediamo con occhi da bambino lo spettacolo del mondo.
    Ringrazio Francesco, Alessia, Fiorella, Silvio e Stefania e l’associazione Beyond Borders per avermi permesso di crescere e divertirmi culturalmente.

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    Ciao, per quanto riguarda la mia esperienza personale in Turchia posso dire solo cose belle. Io e la mia collega di università Carmen, eravamo titubanti all’idea di partire per questa nuova avventura ma spinti dal desiderio irrefrenabile di fare le valigie e conoscere nuove mete abbiamo subito accettato. E non ce ne siamo minimamente pentiti. Che dire? La Turchia è un luogo paradisiaco. Gente accogliente, cibo squisito e belle donne 😀

    Appena siamo arrivati ad Ortishar sono rimasto colpito della struttura che ci ha ospitato durante questo progetto. Ragazzi, dove si vedono hotel a 5 stelli costruiti in una cava? Per non parlare del paesino di Ortishar. Mi è sembrato di rivedere Matera in versione 2.0 ma molto più bella. Ho amato particolarmente le numerose escursioni svolte con gli altri ragazzi che sono stati selezionati come me in questo progetto. Un pomeriggio gli organizzatori turchi del progetto decidono di non farci svolgere le attività pomeridiane per farci fare un’escursione con i quad a circa 15 km da Ortishar. E’ stata una bellissima esperienza, dopo molto tempo ho guidato un quad e me la sono cavata piuttosto bene. Per non parlare dell’inesperta Carmen ahahah. Un altro aspetto interessante di questo progetto interculturale è stata la visita dal rettore all’università di Nevsehir. Ragazzi l’ufficio del rettore è uno spettacolo. Sembrava la hall di un albergo e non sto scherzando. Durante la presentazione del caro rettore, il corpo docenti ci ha fatto accomodare sulle poltrone (ahimè bellissime) come se fossimo delle star internazionali. Per non parlare della classica serata internazionale e dell’ultima giornata condivisa con gli altri ragazzi europei. E’ stato un colpo al cuore… Non riuscivo a realizzare l’idea di dover tornare in Italia e non poterli più incontrare. Avrei preferito stare lì per un altro po’ di tempo. Prima di concludere questo discorso voglio spendere altre due paroline. Ragazzi viaggiate, non fatevi condizionare dall’idea di rimanere ancorati alle vostre tradizioni (giuste o sbagliate che siano) e non godervi cosa accade dall’altra parte del mondo. Dopo questa mia seconda esperienza di Erasmus+ sono tornato cambiato, ma soprattutto acculturato da ogni punto di vista. Spero di poter rincontrare questi ragazzi che ho conosciuto durante il progetto in altri progetti futuri o chi lo sa… in Italia. Ringrazio quest’associazione per avermi dato la possibilità di poter essere selezionato in questo progetto di mio gradimento e di aver conosciuto delle persone stupende. Popolo italiano (Stefania, Carmen, Alessia, Fiorella , Silvio) vi aspetto in un qualsiasi bar d’Italia per sorseggiare con voi una tazzina di caffè. A presto.