“Chissà se sarò in grado di esprimermi, chissà se sarò all’altezza delle situazioni, chissà se riuscirò a fare amicizia con qualcuno…” e così continuare fino all’attimo prima di scendere dall’aereo. Tutto ciò che ci turbava era dovuto solo ad infondati pregiudizi che purtroppo avevamo dentro di noi.
Il giorno del nostro arrivo a Klaffer è stato entusiasmante e faticoso, ma ne è valsa la pena. Appena entrati, alcune ragazze slovacche, che sarebbero state nostre compagne di stanza, ci hanno accolto e sin da subito è nata tra noi una bella amicizia, anche se alcune volte non è stato semplice comunicare a causa della paura di sbagliare o di non essere capiti.
Eravamo giovani provenienti da Romania, Bulgaria, Lituania, Slovacchia, Polonia, Finlandia e Italia. Il tema su cui abbiamo discusso era “i social media”. Abbiamo considerato sia gli aspetti positivi dei social media (come ad esempio la possibilità di rimanere in contatto con i nostri amici, farne dei nuovi, condividere momenti salienti della nostra giornata) sia gli aspetti negativi (come la possibilità di diventare vittime di cyberbullismo, essere ossessionati dal postare foto sui social e di conoscere i “fake”).
Abbiamo inoltre lavorato in 3 gruppi diversi affinché producessimo un elaborato: il gruppo “social media” ha progettato diverse ipotetiche app, il gruppo “media” ha prodotto un mini video il cui contenuto doveva trasmettere un determinato messaggio e il gruppo “teatro delle ombre” ha messo in scena una rappresentazione che spiegava come il mondo si sia evoluto dal big bang fino ai nostri giorni.
È stata divertente e interessante anche la visita a Linz dove alcuni di noi hanno avuto la possibilità di imparare qualcosa in tedesco!
Ma in quei giorni non abbiamo solo lavorato, anzi alcune sere ci sono state le serate interculturali in cui i partecipanti di ogni nazione dovevano parlare della propria nazione e presentare i loro prodotti tipici portati direttamente dal proprio Paese. Altre sere abbiamo ballato, cantato e ci siamo divertiti stando tutti assieme. Sono stati i giorni più significativi della nostra vita. Abbiamo fatto cose che mai avremmo pensato di poter fare, siamo riusciti a fare discorsi su tematiche particolarmente rilevanti in inglese e siamo riusciti ad esprimere il nostro affetto a gente che conoscevamo solo da pochi giorni.
Questa esperienza ci è servita soprattutto per mettere in discussione noi stessi e le nostre potenzialità e per metterci alla prova.
Speriamo di poter rifare un giorno un’esperienza di questo tipo per poter crescere e migliorare ancora di più, per poter rivivere le emozioni che abbiamo provato e viverne tante altre ancora.
Sono queste le esperienze che segnano e che insegnano.