Dopo l’esperienza vissuta a Celje, se dovessi scegliere tra un viaggio all’estero con amici e un’altra esperienza di Erasmus+ sicuramente sceglierei la seconda. E’ stato il mio primo progetto e mi ha positivamente e sorprendentemente colpita. In un viaggio da semplice turista hai la possibilità di visitare e scoprire nuovi luoghi, conoscere gente e divertirti ma in uno scambio interculturale c’è molto più di questo.
Ho avuto la possibilità di partecipare a questo training course “School of Creativity” in Slovenia con Elena e altre 14 persone provenienti da diversi paesi europei quali Croazia, Estonia, Grecia, Macedonia, Romania, Bulgaria, Catalonia, e lì abbiamo conosciuto le nostre trainer Nataljia, Nina e Mateja.
Ho apprezzato subito l’energia positiva che trasmetteva Nataljia in particolare, e la loro cordialità. Sono riuscite a coinvolgere persino me, persona molto introversa e che si prende molto sul serio, in energizer, giochi e diverse attività simpatiche.
Nei primi giorni questi sono serviti a noi per sciogliere il ghiaccio, il venerdì (tra gli ultimi giorni) invece ci sono serviti per organizzare diverse attività con i bambini in un campo estivo a Slovenske Konjice.
Il fine di questo progetto infatti consisteva nell’apprendere i metodi di educazione per lavorare con i bambini, in particolare il metodo utilizzato dalla loro associazione Mladinski center Dravinjske Doline, che deriva dal loro concetto di School of creativity. Creatività, insomma, è la parola chiave.
Ogni attività è stata da loro organizzata nei minimi dettagli, rispettando la tabella di marcia, e nel modo più coinvolgente possibile. Eravamo sempre divisi in gruppi diversi ed eterogenei da un punto di vista di nazionalità, per favorire la multiculturalità.
Ogni sera avevamo un piano diverso: c’è stato un party a tema per cominciare (il tema è stato Retro 80’s Sport Style), una serata film, una serata giochi, una serata libera in cui abbiamo avuto la possibilità di girare per i pub di Celjie, una serata interculturale in Slovenske Konjice in cui ognuno di noi ha presentato la propria nazione e i cibi e le bevande tradizionali. Infine il party d’addio.
Ho davvero apprezzato i paesaggi della Slovenia e ho amato passeggiare tra le strade della città, così tranquilla e bella da un punto di vista architettonico. Sono felice di aver condiviso tutto questo con un gruppo di persone splendide, che mi hanno subito fatta sentire a mio agio. L’ostello era molto carino, moderno e accogliente, ogni stanza è stata dipinta da diversi artisti. Il ristorante in cui abbiamo mangiato e il cibo erano molto buoni.
Che dire… ricorderò sempre con piacere il pomeriggio in cui abbiamo passeggiato tra i vigneti, abbiamo bevuto del buon vino e ci siamo rotolati giù dalle colline slovene.