Mi hanno insegnato che quando uno zainone è ben equilibrato si regge in piedi da solo. E meglio è equilibrato, meno ne sentirai il peso sulle spalle. Ultimati i preparativi… sacco a pelo, scarpe da trekking e si parte! Vite, culture e lingue diverse si incontrano il 22 aprile a Demre, Turchia, per affrontare insieme due settimane lontani dalla routine ordinaria, immersi nei spettacolari paesaggi dell’Anatolia. I 29 rappresentanti di nazioni come Lituania, Austria, Italia,
Repubblica Ceca e Slovacchia vengono accolti dal team turco dei Lycian Pathfinders; terminate le pratiche burocratiche si trascorre la prima parte del progetto nel camping Andriake tra energizers per rompere il ghiaccio e bicchieri di çay, giochi di team building, sessioni di stretching ed attività fisica. Per favorire la conoscenza tra i partecipanti non disponiamo di connessione internet per diversi giorni, quale occasione migliore per riscoprire l’importanza del dialogo con un amico (soprattutto in lingua inglese!)? Comunicare sin dal principio in una lingua differente dalla nostra non è stato un problema, anzi, l’inglese ha funzionato da collante all’interno del gruppo, e non manca la curiosità di conoscere qualche parola nelle diverse lingue… ma si sa, quando una parola tira l’altra è difficile cedere alla tentazione di andare a dormire, e pur consapevoli della sveglia presto il giorno dopo preferiamo trattenerci sotto le stelle per restare insieme ancora un po’. Passiamo le sere insieme anche con le cultural nights, dove proviamo le tradizioni, le usanze delle diverse nazioni e ne approfittiamo per assaggiare il loro cibo tipico. Durante la permanenza nel camping Ohrun e gli altri organizzatori iniziano a preparaci sul percorso che ci attenderà nei prossimi giorni, ovvero ci viene spiegata la storia della “Lycian Way” ed i modi migliori per ben equipaggiarci nelle giornate di trekking, con premura e sempre organizzati in maniera ottimale.
In prima mattinata divisi in tre gruppi di differenti nazionalità, lasciamo Demre coi nostri zainoni e
iniziamo il percorso: i colori della Turchia sono meravigliosi, una volta a contatto con tutto ciò non si può non sentirsi fortunati per quello che ci viene offerto, e nonostante stanchezza e qualche piccolo incidente di percorso sappiamo che possiamo contare sul nostro team.
Terminiamo i nostri giorni di cammino nella maniera che più rispecchia la vita in campeggio, ovvero attorno ad un fuoco, cucinando del buon bulgur e condividendo risate ed esperienze.
Merhaba! Dopo il trekking arriviamo a Kas, citta turistica ed ospitale, per trascorrere gli ultimi giorni del nostro Exchange: in questa parte del progetto saremo impegnati in dibattiti su temi attuali come cittadinanza europea, partecipazione dei giovani alla vita comunitaria e democratica. Anche lo scenario per affrontare i nostri dibattiti richiama la classica immagine del dialogo democratico, infatti disponiamo di un bellissimo anfiteatro poco distante dal centro della città per le nostre sessioni. Come strumento per approfondire questi argomenti è stata utilizzata anche la rielaborazione di “surveys”, sondaggi, tradotti in turco grazie ai ragazzi del team e somministrati anche alla cittadinanza locale, per avere una migliore risonanza ed un impatto diverso. Descrivere questa esperienza a parole risulta davvero difficile, è uno di quei viaggi che, una volta tornato a casa, ti fa capire che non vuoi smettere di far parte di questa comunità, la vasta comunità degli “Youth Exchangers” perchè, lo sappiamo bene, viaggiare è la miglior dipendenza che ognuno di noi possa avere.