Il progetto a cui ho partecipato dal 23 al 30 Agosto 2015 si è svolto a Rânca, una località turistica situata a 1600 m di altezza nella regione Oltenia, in Romania. Il progetto ‘’Be Active’’, organizzato dall’Associazione ATDD (Asociatia Tineret pentru Dezvoltare Durabila) era concentrato su diversi temi, dalla cittadinanza attiva alla questione immigrazione in Europa che sono stati trattati nel corso della settimana attraverso attività ludiche e didattiche.
Hanno partecipato a questo progetto 35 persone dai 20 ai 28 anni, 7 per ogni nazione: Romania, Turchia, Italia, Bulgaria e Polonia.
Devo ammettere che inizialmente non è stato facile rompere il ghiaccio: ognuno di noi ha portato con sé, in quel luogo sperduto tra panorami mozzafiato, le proprie esperienze ed insicurezze, la propria realtà e un bagaglio culturale diverso da tutti gli altri. Hanno giocato qui un ruolo fondamentale le prime attività ‘’Break the Ice’’: tra risate e imbarazzo siamo riusciti finalmente a far crollare la barriera della diversità culturale, dei pregiudizi ed a gettare le fondamenta per edificare qualcosa di unico, qualcosa di nostro, qualcosa a cui non riesco ancora a dare un nome.
Amicizia, Rispetto, Convivenza, Collaborazione, Divertimento e Crescita personale sono le parole chiave che attribuisco alla mia esperienza a Rânca. Mi risulta quasi impossibile riuscire a descrivere il mio vissuto tre giorni dopo il nostro ritorno a casa. Non sono ancora riuscita a metabolizzare i ricordi, i visi, i sorrisi, le strette di mano, il paesaggio visto dalla finestra della mia camera che sembrava esser disegnato a carboncino e poi sfumato con le dita; le notti trascorse a discutere delle nostre debolezze e dei nostri sogni, l’escursione sul monte Papusa, i divertenti ‘’Energizers’’ mattutini di Dragos (uno dei due organizzatori del progetto) e l’interesse suscitato dalle serate culturali dedicate ad ognuno dei Paesi dei partecipanti.
Non ci si sentiva mai soli, si lavorava sempre in gruppo, bisognava condividere il proprio credo politico ed accettare quello altrui, metter da parte le proprie abitudini per qualche giorno e cercare di confrontarsi con l’altro seppur facesse parte di una società la cui storia aveva appena sfiorato la nostra.
Non mi dilungherò ancora per molto, tra circa due minuti avrete finito di leggere questo articolo. Il mio breve racconto potrà non provocare alcun effetto su di voi, ma mi preme lasciare un’impronta, qui o altrove, nella speranza che qualcuno, un giorno, possa vivere un’esperienza simile e possa condividerla con una persona speciale come ho fatto io.
La mia paura più grande inerente a questo viaggio riguardava la mia scarsa capacità di confidarmi con le persone e fare amicizia. Una delle attività svolte durante questa settimana era intitolata ‘’Secret Friend’’: ognuno dei partecipanti doveva sorteggiare un biglietto su cui vi era scritto il nome di una persona e senza che questa lo sapesse, per una settimana poteva in modo anonimo depositare regali o messaggi in una busta da lettera appesa al muro, personalizzata col nome del compagno/a sorteggiato. Grazie a questa iniziativa ho realmente trovato un amico! Ero la sua Secret Friend e ogni giorno, segretamente, gli facevo ascoltare una delle mie canzoni preferite. Quando ha scoperto chi fossi ha voluto conoscermi, confidarsi con me, forse perché giorno dopo giorno, ascoltando la mia musica, riusciva a percepire una presenza più forte di quella fisica. Abbiamo scoperto di avere molti più interessi in comune di quanto pensassimo inizialmente. Non abbiamo smesso di sentirci da quando ognuno è partito per la propria città.
Conserverò, da qualche parte nella mia mente, il ricordo di un’esperienza singolare, forse irripetibile. Mi risveglio con la voglia di ripartire, di creare nuovi legami e di imparare ancora. Mi ripeto che la diversità non è altro che un punto di forza, un ordigno pronto ad esplodere in mille colori per farci assaporare il gusto della curiosità per la conoscenza.
Ringrazio gli organizzatori Dragos e Alicja e tutti i fantastici ragazzi che ho conosciuto durante questa settimana.
Luciana Palmieri