D’ING; Design for Learning è stato il nostro primo progetto e non possiamo far altro che definirlo una rivelazione da ogni punto di vista: il tema, il luogo, il team.
Lo scambio interculturale si è svolto dal 10 al 16 ottobre a Weimar, una città tanto importante storicamente quanto graziosa (il che ha contribuito ancora di più a rendere questa esperienza indimenticabile). Abbiamo passato una settimana ad indagare e approfondire cos’è ed in che modo l’educazione non formale può essere applicata, tramite attività di team-building, morning energizes, ice-breakers, riflessioni, lavori di gruppo…tutto questo nelle stanze accoglienti dell’EJBW, l’organizzazione ospitante.
Dalla prima sera abbiamo avuto la possibilità di conoscere il nostro team, che in soli 6 giorni è diventato molto più di un gruppo con cui condividere un training course, stringendo forti rapporti con persone provenienti da tutta Europa. Pensiamo inoltre che gran parte della bellezza di quest’esperienza sia stata anche il poterci relazionare con persone molto più grandi di noi. Il confronto è stato più intenso, poiché sono persone con un vissuto più lungo, una famiglia e un lavoro, cose ancora distanti da noi e, al tempo stesso, noi ragazzi più giovani abbiamo stimolato la loro curiosità e il mettersi in discussione con le nostre domande e la nostra vivacità.
È stato anche bello inventarci passatempi serali e vedere come tutti vi prendevano parte con entusiasmo, come se fossimo un gruppo di ragazzini che si conoscono da anni.
Uno dei momenti più toccanti è stato quando abbiamo svolto l’ultima attività del corso, quando i trainers ci hanno invitati a metterci in cerchio e ad occhi chiusi, uno alla volta, dovevamo passare tra i nostri compagni facendoci guidare solo dal loro tocco, dalle loro mani. Questo breve ma intenso esercizio ci ha fatte sentire accolte, accettate e parte di una squadra.
Tutto ciò è stato possibile grazie alla bravura, alla dolcezza e alla pazienza dei nostri trainers, Salvi e Paul, e al support team costituito da Hanna, Markus e Sofia, che sono stati capaci di creare un’atmosfera di familiarità in pochi giorni.
Insomma, siamo entusiaste e non vediamo l’ora di ritrovarci con il nostro gruppo in Calabria, per la seconda parte del progetto.
Siamo partite senza aspettative, solo con tanta curiosità e voglia di fare qualcosa di nuovo e siamo tornate con un bagaglio pieno di momenti indimenticabili, nuove consapevolezze e tanti amici in più.